di Chiara Nobilia

ho visto
ali di farfalla venate di sangue
file di bambini che chiedono basta
musi di cani condannati
e, troppe volte,
uomini
piegare le ginocchia
davanti ad altri uomini
ho colto
il lamento dei sordi invisibili
le ellissi di cielo
le lune annerite dalle pistole
lo scacco alla regina
e rari sbocchi di coscienza
di alcune vite in sedazione
ho assaggiato fegati e cervelli
cappelli di funghi allucinogeni
vini avvelenati da guanti bianchi
latte di vacca impazzita
e petali d’orchidea
ho triturato
la fame e la sete
inverni avvolti nel filo spinato
storie anfibie
promesse violate
graniti rossi d’oltreoceano
e tutti i letali consigli flautati
ho
danzato
strega tra le streghe
arroventata da una pizzica segreta
nel sotterraneo dei chiostri
di marmo inattaccabile
fra le onde tramontate
delle albe brune
in onore all’edera che si ribella
per i sadici padroni
ho desiderato
un’implacabile caduta in disgrazia
la vergogna nuda
gli scherni delle gogne più impietose
il bruciore della lingua
la peggior tortura esemplare
tra le risate d’avorio degli elefanti
gli zoccoli dei cavalli
le planate di avvoltoi famelici
la corsa dei tori
senza pubblico indecente
il pugno chiuso
e la fronte alzata
del popolo immenso
che riemerge.
La poesia è tratta dal libro “Svolgermi ramificata” Ed. Ensemble, collana HerKind diretta da Alessandra Bava